Bangkok: città delle opportunità
Prima di partire eravamo felicissimi di questa opportunità! Ci aspettavamo di confrontarci con una mentalità diversa e di fare un’esperienza lavorativa in cui avremmo visto e imparato molte cose nuove riguardo al mondo dell’arte.
Provavamo un mix di sentimenti: uno più intimorito per il fatto di andare molto lontano dalla famiglia, l’altra letteralmente eccitata dall’idea di viaggiare da sola in un altro continente. Era un vero sogno, tanto che la valigia era pronta da un mese! Una delle nostre paure riguardava la perdita del bagaglio, ma per fortuna una valigia è arrivata solo con un giorno di ritardo! Per prepararci, oltre al colloquio con Tony, il webinar con CRCC Asia e gli incontri con le prof. del Gruppo Erasmus+, abbiamo fatto tante ricerche! In particolare ci siamo documentati sulle gallerie d’arte di Bangkok e sulle prossime collaborazioni della 333 Gallery, l’azienda che ci ha ospitato. Ma poi su tutto: i posti da vedere, le esperienze da fare, le abitudini delle persone del posto e soprattutto il modo di vedere l’arte.
Il viaggio per arrivare a Bangkok è stato pieno di alti e bassi: prima c’è stato un fraintendimento con la polizia al controllo passaporti che ci ha spaventato e poco dopo ci hanno cancellato il volo Vienna - Bangkok… Ma poi siamo riusciti a trasformare questo incidente in un’opportunità: oltre a passare la notte gratuitamente in un albergo di lusso - e incontrare il CEO di Lamborghini per la gioia di Adrian! - abbiamo potuto visitare un po’ Vienna, le sue strade, gli edifici del centro e in particolare il Palazzo della Secessione. Vedere il fregio di Klimt ascoltando Beethoven con le cuffie è stata un’esperienza molto coinvolgente!
Il viaggio per Bangkok è stato molto lungo, ma tranquillo - un po’ meno per Adrian che è stato male! - oltre a dormire potevamo guardare dei film.
L’arrivo è stato un po’ disorientante: l’aeroporto era enorme e la valigia di Eva non è arrivata.
Nell’albergo ci siamo trovati bene anche se avevamo aspettative più alte perché il sito consultato prima di arrivare era di un altro hotel con lo stesso nome! Abbiamo avuto bisogno di tempi differenti per abituarci alla colazione diversa e ai cambi di temperatura tra esterno e interno, Adrian era un po’ avvantaggiato dalle similitudini culturali con le Filippine, il suo paese di origine. Ci hanno molto aiutato sia l’accoglienza e la disponibilità delle persone, a partire Junior e Sammy di CRCC Asia, sia il primo tour fatto con loro per la la zona di Song Wat, piena di street art, caffè e shop artistici, che si è poi concluso con un kahoot su Bangkok che ci ha dato utilissime indicazioni sulle abitudini e le cose da fare.
Oltre allo stage alla 333 Gallery abbiamo potuto fare due laboratori tenuti dal Direttore della Facoltà di Economia domestica della RMTK University: uno di decorazione floreale e uno di cucina, in cui abbiamo preparato il pad thai, un piatto tipico che è un mix di sapori. Non pensavamo esistesse un’università dedicata a questi insegnamenti e soprattutto ci ha colpito che ci fosse un ristorante aperto al pubblico nel quale gli studenti possono mettere in pratica quello che imparano.
Qui a Bangkok ci sembra che diano molta fiducia e opportunità ai giovani. Anche la 333 Gallery fin da subito ci ha molto valorizzato dandoci compiti importanti, come la creazione di un design per una futura mostra, oppure scrivere email per importanti manager di Gallerie anche all’estero (ad esempio Australia, Filippine). In generale grazie allo stage abbiamo potuto vedere che gli artisti giovani a Bangkok hanno molta possibilità di mettere in mostra i loro lavori nelle numerose gallerie diffuse per tutta la città. Un posto speciale tra quelli che abbiamo visitato è occupato da Rivercity, un luogo pieno di arte giovane, che ci ha ridato la speranza di poter lavorare come artisti un giorno. Ci hanno colpito davvero tante cose, dalla flessibilità dell’orario di lavoro al fatto che il lunedì non lavorano. Inoltre, abbiamo capito quanto sia importante esplorare la città per conoscere artisti. Un momento significativo è stato quanto Nan, la project manager di 333 Gallery, ci ha fatto conoscere gli artisti di una mostra che realizzeranno. Erano in una parte underground della città dove raccoglievano rifiuti dalle strade per trasformarli in opere d’arte, mentre Nan li incoraggiava. Qui abbiamo osservato quanto è importante creare delle relazioni e connessioni emotive. Tony, uno dei gestori della Galleria, seleziona gli artisti in base al rapporto che stabilisce con loro, alla connessione empatica. Anche tra colleghi si sviluppa un contatto personale non solo professionale, ad esempio condividendo i pasti.
In generale rispetto alla cultura thailandese abbiamo conosciuto qualcosa di più sulla religione buddhista visitando templi e osservando le usanze dei credenti. Abbiamo capito che nella lingua thai bisogna aggiungere parole diverse alla fine di un termine se sei maschio o sei femmina, ma che poi anche se sbagli o ti identifichi con un genere diverso vieni accettato. Un thailandese spesso mangia fuori casa perché ci vuole molto tempo per preparare un pasto.
Abbiamo notato quanto ci tengono all’arte, che ha importanza non solo per il significato visivo ma anche sul piano commerciale. Dal punto di vista artistico ci sembra che riescano a rispettare le tradizioni conciliandole con la contemporaneità. È importante essere curiosi ed esplorare, come turisti anche nella propria città, come ci ha detto Tony c’è sempre qualcosa da scoprire, soprattutto a Bangkok.
Poi come abbiamo detto prima, ci hanno veramente colpito le opportunità che danno ai giovani e la fiducia che viene data loro dagli adulti.
Nen ci mancherà tantissimo perchè è stata sempre molto gentile e generosa, dandoci opportunità, con un atteggiamento di incoraggiamento ad andare avanti e ci ha aiutato molto a orientarci e spinto ad andare avanti.
Che dire… Ne è valsa la pena di fare tutta questa strada per venire a Bangkok e proviamo già nostalgia perché abbiamo sviluppato una connessione con questa città che ci ha fatto sentire accolti. Siamo soddisfatti ma anche stupiti perché abbiamo ricevuto più di quello che aspettavamo. Vediamo il mondo con occhi nuovi e una nuova mentalità, ci sentiamo curiosi innanzitutto verso questa città che vorremmo continuare a esplorare, ma in generale verso posti nuovi.
Ci portiamo a casa molta fiducia nelle possibilità di intraprendere una carriera artistica e una maggiore comprensione di come si gestisce una galleria e un’esposizione, ma anche una maggiore sicurezza nelle nostre capacità di viaggiare da soli, di muoverci, di provare cose nuove superando le nostre abitudini e di esplorare le città.
A chi si sta chiedendo se partire o no, consigliamo di non avere paura e di avere una mentalità aperta, non restare sempre chiuso in camera per paura di vedere cosa c’è fuori, vai oltre e prova di tutto, perchè potresti vivere un’esperienza unica che cambia la vita, apre gli occhi e mostra nuove occasioni. Per chi è in partenza, qualche consiglio pratico: portarsi contanti, mettersi un cambio e un pigiama nel bagaglio a mano e non farlo imbarcare in stiva per poter affrontare anche qualche imprevisto!